Diagnosi DSA Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Quando e chi può fare una corretta diagnosi DSA?
La diagnosi DSA si può correttamente emettere solo al termine del secondo anno della scuola primaria. La diagnosi viene fatta da uno psicologo o neuropsichiatra infantile che somministrerà diversi test appositamente pensati e valuterà diversi aspetti psicologici tra cui la non presenza di altri deficit che possono compromettere i processi di letto-scrittura o numero-calcolo non coinvolti direttamente nei DSA. La diagnosi può inoltre essere completata con una valutazione di un logopedista e di un optometrista per valutare diversi aspetti legati anche al linguaggio e alla visione.
Come richiedere una valutazione, in caso di sospetto DSA?
Le normative sono diverse da regione a regione, tuttavia in generale di fronte a un sospetto fondato da parte della scuola, ovvero in caso in cui nelle prove di individuazione precoce DSA siano emersi aspetti problematici significativi e non attribuibili a fattori transitori e di contesto, la scuola può proporre alla famiglia di rivolgersi a uno psicologo per una valutazione, che può essere prenotata presso il servizio sanitario nazionale oppure presso specialisti privati.
Quando NON si può fare una diagnosi DSA?
La diagnosi DSA non può essere fatta in presenza di un QI al di sotto del 70, e comunque va fatta con particolare prudenza e attenzione per QI in fascia borderline (tra 70 e 85). In nessun caso si può parlare di Disturbi Specifici dell’Apprendimento se si verificano altri deficit sensoriali, tra cui per esempio udito o vista. Non basta infatti una buona acuità visiva (es: 10 decimi) o sentire bene per poter escludere deficit sensoriali. Fondamentale è verificare la discriminazione uditiva, l’accomodamento, la postura, i movimenti oculari ecc. In presenza di queste problematiche infatti, l’apprendimento può risultare compromesso, con la differenza che in questi casi adeguati training seguiti da uno specialista optometrista possono migliorare se non risolvere completamente la situazione. La diagnosi non può inoltre essere fatta in altri casi in cui per esempio ci siano disturbi motori importanti e deve essere fatta con grande attenzione in presenza di disturbi come l’ADHD (spesso, ma non sempre, presente in comorbilità). In sintesi: lo specialista deve essere sicuro che le difficoltà di apprendimento non siano causate da qualsiasi altro fattore, tra cui un contesto socio-economico-culturale svantaggiato. Infine, ovviamente, non si può parlare di DSA in bambini stranieri che da poco hanno imparato la lingua italiana.
Cosa deve contenere la diagnosi DSA?
La diagnosi DSA non è una mera certificazione, deve invece includere tutte le informazioni utili ad altri specialisti, alla famiglia e alla scuola. In particolare è bene che includa un profilo di funzionamento delle aree cognitiva, linguistica e comunicazione, abilità scolastiche, affettivo-relazionale e – fondamentale – deve presentare delle indicazioni utili al trattamento all’abilitazione o alla riabilitazione, indicando anche eventuali misure compensative o dispensative utili al miglioramento del benessere e della vita del paziente.
La diagnosi DSA deve inoltre necessariamente contenere i codici ICD-10 (International Classification of Diseases) stilata dall’OMS-WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) e possibilmente anche i codici DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e il livello di gravità. Per esempio, una diagnosi corretta è la seguente:
315.00 (F81.0) Disturbo specifico della lettura – moderato
Disturbo specifico dell’apprendimento con compromissione della lettura (caratterizzata da carenza nella velocità).
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