Disturbo della comprensione del testo

DSA: dislessia – disgrafia – disortografia – discalculia

Disturbo della comprensione del testo: cos’è? Come si manifesta? Cosa si può fare?

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La comprensione del testo è un processo multicomponenziale al cui espletamento concorrono diversi fattori, in particolare: la memoria di lavoro, le conoscenze pregresse relative sia alla lingua sia all’argomento di cui si parla e i processi che permettono di creare collegamenti tra le diverse parti del brano per avere una rappresentazione coerente del testo.

Per disturbo specifico di comprensione s’intende quella difficoltà di lettura che non riguarda la capacità di decodifica del testo (la lettura è sufficientemente scorrevole e corretta), ma l’abilità di cogliere efficacemente il significato; tale difficoltà non è ascrivibile a disabilità di tipo fisico, ritardo mentale o altri deficit di tipo cognitivo.

I soggetti con tale disturbo manifestano:

  • minor controllo sulla propria comprensione, dimostrandosi meno abili nell’individuazione di anomalie testuali;
  • fatica a dedurre il significato di una parola sconosciuta servendosi del contesto;
  • difficoltà ad analizzare la storia nella sua serie ordinata di eventi, nei suoi personaggi e nelle sue coordinate spazio-temporali;
  • inabilità a valutare il livello d’importanza delle idee contenute nel brano;
  • difficoltà a cogliere gli indizi e le caratteristiche fondamentali di un testo.

 

Nel DSM-5 i Disturbi Specifici dell’Apprendimento fanno capo ad un’unica categoria diagnostica (codice 315), che comprende anche le difficoltà di comprensione del testo scritto. In Italia i componenti del PARCC (Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference, 2011) hanno espresso pareri discordanti. Infatti, nella risposta al Quesito A8 al punto A si afferma che: «Per quanto riguarda il disturbo della comprensione del testo scritto, i componenti del PARCC non si sono trovati concordi nell’assumere una posizione favorevole o contraria all’individuazione di una categoria diagnostica aggiuntiva e indipendente nell’ambito dei DSA. Si conferma dunque l’opportunità di attendere più chiare indicazioni della sua indipendenza funzionale rispetto ad altri disturbi (deficit nella decodifica, nella comprensione verbale, nelle funzioni attentive ed esecutive, nelle abilità intellettive generali, problematiche di tipo emotivo)».

 

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